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Lezioni di grammatica italiana: i comparativi

Articolo blog lezione di grammatica italiana sui comparativi

Ormai è risaputo che chi desidera imparare la lingua italiana deve necessariamente studiare innanzitutto in maniera approfondita la grammatica italiana. Si tratta delle fondamenta grazie alle quali è possibile costruire, in maniera semplice ed immediata, qualunque frase in italiano. Tra le lezioni di grammatica italiana più importanti vi è sicuramente quella sui comparativi. Non a caso la Scuola Clidante dedica a questa regola grammaticale lezioni di italiano per stranieri molto accurate (leggi anche Lezioni di grammatica italiana: i tempi verbali) Quindi di cosa si tratta? In che maniera si possono usare i comparativi in maniera corretta? Andiamo subito a scoprirlo!

Lezioni di grammatica italiana: i comparativi

Innanzitutto, bisogna specificare che il comparativo si suddivide in tre tipi, che sono: comparativo di uguaglianza, di minoranza o di maggioranza. Nelle lezioni di grammatica italiana della Scuola Clidante, vengono utilizzati degli esempi molto semplici per aiutare a comprendere ancora meglio il giusto utilizzo. Se si parla ad esempio di comparativo di maggioranza, questo si formerà mettendo l’avverbio davanti all’aggettivo e poi inserendo un secondo termine di paragone con ‘di’ o ‘che’.

Esempi:

“Giovanni è più simpatico di Antonio”

“Giocare è più divertente che lavorare”

“Anna è più simpatica che bella”

Andiamo a vedere ora come si forma il comparativo di uguaglianza: basta porre una qualità in uguale misura alla qualità del secondo termine di paragone, utilizzando ‘tanto quanto’, o ‘cosí come’. Facciamo qualche esempio concreto:

“Alessandra è intelligente tanto quanto Luigi”

“Luisa è alta come Alessandra”

“Giuseppe è intelligente quanto Antonio”

Nelle lezioni di grammatica italiana sui comparativi offerte dalla Scuola Clidante a Roma, naturalmente viene spiegato molto bene anche il comparativo di minoranza. Questo si può formare correttamente quando la qualità che viene riconosciuta al primo termine risulta minore di quella del secondo termine di paragone, ponendo quindi l’avverbio minore davanti all’aggettivo e riferendosi al secondo termine di paragone con ‘di’ o ‘che’.

Esempi:

“Antonio è meno intelligente di Alessandra”

“Luigi è meno alto di Giovanni”

“Lavorare è meno divertente che studiare”.

Tutto chiaro? Se c’è qualcosa che ancora vi sfugge, il consiglio è quello di rivolgersi a professionisti dell’insegnamento dell’italiano, come quelli della Scuola Clidante: professori preparati e pazienti, che nelle lezioni di grammatica italiana spiegano in modo semplice e comprensibile cosa sono i comparativi e come utilizzarli in modo efficace e corretto all’interno delle frasi in lingua italiana.

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