Bentornato su CLidante. Sei pronti a immergerti in una delle parti più interesanto della grammatica italiana?
Perfetto iniziamo insieme cercando di divertirci.
Le basi: Tutto sulla ‘O’ e sulla ‘A’
In italiano abbiamo due generi: maschile e femminile. Non ci sono neutri nella nostra lingua, il che rende le cose un po’ più facili! Ecco una delle regole più importanti:
- Le parole che terminano in ‘O’ sono solitamente maschili.
- Le parole che terminano in “A” sono tipicamente femminili.
Alcuni esempi
– Il BambinO (maschile) – LA bambinA (femminile)
– L’ infermierE (maschile) – L’ infermierA (femminile)
– Il signorE (maschile) – LA signorA (femminile)
– L’ impiegatO (maschile) – L’ impiegatA (femminile)
– Il gattO (maschile) – LA gattA (femminile)
– Il nipotE (maschile) – LA nipote (femminile) –
Il postinO (maschile) – LA postinA (femminile)
– Il pittorE (maschile) – LA pittrice (femminile)
Facile, vero? Beh… per lo più.
Colpo di scena: le eccezioni
Naturalmente, l’italiano non sarebbe italiano senza qualche colpo di scena. Alcune parole che terminano in ‘O’ sono femminili (come ‘mano’), mentre altre che terminano in ‘A’ sono maschili (come ‘poema’). Suona strano, vero?
L’enigma della “E”
E le parole che finiscono per “E”? Sono decisamente particolari : possono essere sia maschili che femminili. La scelta migliore? Consulta un dizionario o cerca indizi nella frase.
I plurali: La danza delle “O”, delle “A” e delle “E”.
Sei pronti per un po’ di azione al plurale? Ecco come funziona:
- ‘O’ diventa ‘I’ (sogno → sogni)
- ‘A’ diventa ‘E’ (casa → case)
- La ‘E’ diventa ‘I’ (eroe → eroi)
Vuoi imparare il genere italiano?
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Ricordati che imparare l’italiano è un viaggio. Accogli le stranezze, ridi degli errori e, prima di accorgerti, parlerai come un abitante del posto. A presto!